Rivoluzione verde e transizione energetica

Pubblicato su Comunicare ottobre 2022 del comune di Vimodrone

“Siamo già in una transizione energetica e questa affermazione non deve stupire, ma neppure cogliere di sorpresa” questo concetto è espresso nel libro “Transizione energetica”, ed. Dupress.

Quando è iniziata la seconda rivoluzione industriale nel 1859, il proprietario della Pennsylvania Rock Oil, con la realizzazione del primo pozzo petrolifero in America era ben consapevole che quella risorsa si sarebbe esaurita e comunque non sarebbe stata sufficiente per tutti. La stessa considerazione si può fare anche per gli altri due combustibili fossili, il carbone e il gas naturale.

Con le dovute cautele si può dire che l’umanità stia andando incontro ad una crisi energetica che colpirà la nostra società nei prossimi 30 anni e, quindi, siamo nel bel mezzo di una obbligatoria transizione energetica.

Di che cosa si compone la “transizione energetica”?

Si compone di una economia circolare e di una gestione dei rifiuti attenta, con una raccolta differenziata corretta e impianti di trattamento e riciclo dei materiali; di fonti di energia rinnovabile e di soluzioni basate sull’utilizzo dell’idrogeno, semplificando le procedure di autorizzazione delle energie rinnovabili, da utilizzare in industria e trasporti, il miglioramento della rete elettrica e delle infrastrutture idriche, nonché rafforzare gli investimenti in smart grid per il potenziamento di capacità, affidabilità, sicurezza della rete elettrica.

Posizione di rilevante importanza la rivestono gli incentivi per l’efficienza energetica degli edifici, riducendo le emissioni, anche attraverso la ristrutturazione di edifici pubblici.

Non dimentichiamoci degli investimenti necessari per contrastare il cambiamento climatico e il dissesto idrogeologico, mettendo in sicurezza le aree più a rischio frane o allagamenti e valorizzare il territorio, attraverso interventi di riqualificazione, monitoraggio e prevenzione.

 Il Movimento 5 Stelle è dalla parte dell’ambiente e per la transizione energetica, per una ‘società ‘2000Watt’ e tendere a un modello sostenibile di consumo energetico che riduca le emissioni annue di gas serra.

E’ prioritario difendere il SUPERBONUS ed istituire ALTRI BONUS EDILIZI STRUTTURALI, stabilizzando le agevolazioni edilizie per permettere una pianificazione ponderata degli investimenti sugli immobili per poter continuare a migliorare i livelli di risparmio energetico e di conseguenza risparmiare sulle bollette.

UN NUOVO SUPERBONUS ENERGIA IMPRESE, sempre basato sulla circolazione dei crediti fiscali, per permettere alle imprese stesse di investire, a costo zero, nel risparmio energetico e nelle fonti rinnovabili

Alberto Restelli

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